L’Ontopsicologia nasce e si formalizza nel 1971 con la pubblicazione del libro “Ontopsicologia dell’Uomo” di Antonio Meneghetti
Ontopsicologia riassume il pensiero di Antonio Meneghetti che ha sempre sottolineato l’importanza della formazione e della ricerca secondo i principi dell’etica umanistica. Per lui il concetto di umanesimo è responsabilità, reciprocità, è la capacità di saper comprendere e servire le necessità e i bisogni che l’umanità di volta in volta propone. Il suo scopo è quello di formare persone, le cui capacità possano portare a soluzioni attive per la comunità.
Le teorie di Antonio Meneghetti si sviluppano essenzialmente dall’esperienza della crisi delle scienze (Husserl) e, soprattutto, dall’intuizione che l’esistenza ha un fondamento.
Dopo dieci anni di attività clinica (1971-1981), tutto il successivo lavoro di studio e sperimentazione di Meneghetti è stato dedicato al recupero delle chiavi di accesso all’In Sè dell’individuo (inteso come il criterio di natura per l’uomo) che lo realizzino eticamente e gli consentano una relazione funzionale nel sociale. Da qui il nome del pensiero da lui formalizzato: Ontopsicologia, cioè conoscenza di ciò che si è, della propria essenza. La cultura dell’Umanesimo è funzionale a tale percorso, in quanto consente di percepire, conoscere e comprendere il nesso tra il nostro essere nel mondo e il mondo in cui siamo e viviamo.
Dagli inizi degli anni ’90 l’orientamento dell’Ontopsicologia si è sviluppato soprattutto in senso sociologico. Ha sottolineato l’importante rapporto uomo-società e ha privilegiato – in conformità con la sua intenzione iniziale – la psicologia dell’autorealizzazione e della creatività, destinata a formare persone che attuino il proprio leaderismo attraverso un attento servizio alle esigenze dell’umano e della società. Con questi presupposti si sono aperte quindi applicazioni nell’arte, nella scienza, nella pedagogia, nella politica e nell’economia.
In quaranta anni di attività didattica e, soprattutto, dimostrativa, esercitata in Europa, Russia, Africa, Cina e nelle Americhe, sono stati realizzati diciotto congressi internazionali di Ontopsicologia.
Le pubblicazioni di Meneghetti sono disponibili, oltre che in italiano, anche in inglese, francese, cinese, portoghese, russo, spagnolo e tedesco.
Etica Umanistica
(Dall’umanesimo storico all’umanesimo perenne, A. Meneghetti, pag. 58, 2010, Ontopsicologia Ed.)
“Per “etica umanisitica” intendo i valori dell’ Umanesimo storico-civile fiorentino-italiano, che ritengo sia il periodo più alto che la storia abbia vissuto per la cultura umanista, promuovendo lo sviluppo di quattro valori principali:
- Vita attiva: è valido chi opera attivamente, la verità si fa agendo adesso, non è qualcosa che si crede, si spera o si sogna. L’uomo risulta grande per le sue realizzazioni, non per quello che pensa.
- Socialità: l’individuo è straordinario, ma è un essere sociale, per cui nella sua attività ed esistenza deve sempre fare evoluzione nell’insieme di altri. Il concetto profondo di “socialità” non implica assistenzialismo: non si parla di carità, bensì di responsabilità. I cosiddetti “poveri” vanno aiutati a diventare, non devono essere sostituiti in ciò che possono fare.
- Libertà: limitarla costituisce una possente rovina di quella socialità che la natura offre ad ogni uomo.
- Dignità dell’uomo: questo valore è il fondamento a tutti gli altri. Gli autori dell’Umanesimo storico-civile italiano parlano esplicitamente della dignità, cioè il dovere di rispetto, sacralità, trascendenza che ogni uomo ha di fronte ad un altro uomo.
Questo è il primo, fondamentale, storico Umanesimo. Per cui, sono convinto che nell’Umanesimo del 1300/1500 italiano, ci sono tutti i semi che ancora oggi sono futuro”.